Il tempo nel contesto educativo

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Il tempo vola” chi non ha mai sentito quest’espressione che, nella maggior parte dei casi, si rivela essere veritiera?
“ il tempo vola quando ci si diverte!” anche quest’espressione è celebre, e probabilmente più completa della precedente. Infatti bisogna trovare effettivamente la chiave giusta per far volare questo tempo, che altrimenti rischia di impigrirsi e rallentarsi fino quasi a stramazzare al suolo, morto.

Sopratutto in un contesto come quello educativo c’è un fattore fondamentale che riguarda il tempo: la sua percezione. Il tempo non scorre allo stesso modo per tutti, in effetti, ed è quindi necessario far si che il ticchettio dell’orologio sulla parete non sia troppo assordante. Per alcuni, il tempo è proprio pesante, come un elefante sul groppone, ed è difficile avere pazienza e cercare di farselo amico. Certe volte si vuole solo finire il prima possibile, si vuole tornare a casa, ci si vuole riposare, non fare niente.

Allora bisogna chiedere l’aiuto di un grande alleato nella corsa contro questa percezione pessimistica del tempo pesante : l’organizzazione. Se la percezione inizialmente può essere un fattore negativo legato al tempo nella sfera educativa, l’organizzazione può fargli da contro peso ed essere quindi il fattore positivo che bilancia di nuovo tutto in maniera armoniosa. È necessario che non ci siano tempi morti, tutto deve essere incastrato al meglio come la migliore partita di tetris del mondo.

Attenzione però a non sovraccaricare troppo. I tempi scolastici sono quasi sempre percepiti come lunghi e noiosi, sta quindi a noi rivoluzionare questa percezione. Si può utilizzare il metodo dell’alternanza. Alterniamo attività che richiedono particolare attenzione e concentrazione di tipo logico, ad attività che sono meno impegnative, come per esempio attività manuali, artistiche o di gioco, che ci permettono di ottenere comunque un impatto educativo ma danno l’impressione di non essere pesanti. Certo, ogni utente è diverso, e ogni utente ha i suoi tempi e di questo bisogna tenere conto nel corso della nostra organizzazione. L’alternanza è un buon metodo in alcuni casi, ma non è sicuramente sempre efficace. Capita che, infatti, certe volte persino la presentazione della nostra organizzazione venga percepita come un tempo morto, e si rischia di perdere l’attenzione ancora prima di cominciare. Altre volte fattori esterni influiscono sulla percezione di quel tempo, anche solo aver varcato la soglia dell’ingresso della scuola, un malessere fisico, un capriccio, qualcosa in disordine nella stanza. Tutti questi fattori possono intervenire negativamente e darci l’impressione di star perdendo tempo. Ma è un errore, niente nel campo educativo è una perdita di tempo, se fatto con lo scopo finale di educare, far star bene, migliorarsi, imparare. Probabilmente il giorno dopo si riproporrà la medesima situazione, ma tu sarai organizzato e quel tempo si ridurrà sempre di più giorno dopo giorno, fino a ridursi ad una semplice virgola tra un’attività e un’altra.

La perseveranza e la pazienza sono quindi i fattori chiave per farci amico il tempo.

Francesca Sabatino

Il tempo nel contesto educativoultima modifica: 2020-01-25T11:20:44+01:00da e-news104
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